giovedì 7 settembre 2017

LASCIAMO LA GESTIONE DEI RIFIUTI FUORI DALLE SCHERMAGLIE POLITICHE



Abbiamo letto sul Tirreno l'intervento del responsabile ambiente del PD contro la raccolta porta-a-porta e vorremmo cogliere l'occasione per invitare tutte le forze politiche a non gettare nel tritacarne delle polemiche un argomento serio e particolarmente complesso come quello della gestione dei rifiuti. Non è possibile infatti assistere all'approvazione o alla critica dello stesso sistema di gestione...a seconda che ci si trovi al governo della Città o all'opposizione.
Per esempio, ricordiamo che è stato proprio il PD ad introdurre il porta-a-porta a Livorno così come lo vedono adesso i cittadini: nel 2008 in zona Picchianti, nel 2013 in Venezia, ad aprile 2014 a Porta-a-Terra, infine programmando i lotti a Salviano, Coteto e Colline, poi realizzati da Nogarin. Lo slogan utilizzato dal Comune all'epoca in cui il PD amministrava la Città era "il porta-a-porta porta bene a Livorno". 
Neanche allora erano presenti piattaforme autonome per il trattamento dei materiali. Come succede adesso, ci si rivolgeva a centri convenzionati in base agli accordi ANCI-Conai, che garantiscono per legge il pagamento in moneta sonante del materiale differenziato, cosa che fa risparmiare qualsiasi azienda coprendo anche i costi di raccolta.
Il PD sa bene che la raccolta porta-a-porta produce effetti positivi: giorni fa il Tirreno di Pisa e Massa riportava le dichiarazioni dei rispettivi sindaci (entrambi del PD) che annunciavano: "più porta-a-porta significa meno costi", "boom differenziata, ora la tari può diminuire". Per restare nella nostra provincia, i sindaci PD di Piombino, Cecina e di vari altri paesi stanno procedendo al passaggio verso il porta-a-porta, anche perché è l'unico sistema in grado di produrre la percentuale minima di raccolta differenziata richiesta dalla legge, evitando pesanti sanzioni. Così stanno facendo anche i sindaci PD di Milano, Bari, Forlì, Salerno, Treviso e centinaia di altri comuni. Nella stessa direzione si stanno orientando i sindaci di centro, di destra, del M5S e delle liste civiche. 
I costi calano sempre, anche senza maxifusioni e inceneritori, che hanno un impatto ambientale e sanitario terrificante e vanno chiusi al più presto, altro che preoccuparsi dei camion che portano il materiale differenziato a Guidonia!

mercoledì 6 settembre 2017

BASTA POLEMICHE SUL PORTA-A-PORTA, E' NECESSARIO NELL'INTERESSE DEI CITTADINI


In merito all'estensione del servizio di raccolta dei rifiuti porta-a-porta in tutta l'area urbana di Livorno, programmato in questi mesi dal Comune e dall'Aamps, riteniamo utile precisare che, in base ai dati ufficiali, tale metodo è finora risultato l'unico in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e riciclo fissati dalla legge e dalle direttive europee.
Non fa eccezione Livorno, che rispetto alla percentuale minima richiesta dalla legge per la raccolta differenziata, pari al 65%, è sempre rimasta ferma intorno al 40%, a causa del sistema "anonimo" dei cassonetti stradali, circostanza che ha fatto scattare l'applicazione della famigerata ecotassa, che ha contribuito all'aumento della tariffa a carico dei cittadini.
Con l'introduzione del porta-a-porta, invece, i vari quartieri interessati arrivano a raddoppiare la percentuale, avvicinandosi o superando l'80%, ciò significa anche dimezzare i costi di smaltimento dell'indifferenziato e raddoppiare invece l'incasso, garantito per legge, per la rivendita del materiale differenziato ai consorzi del riciclo.
Non valgono le obiezioni secondo cui una zona possa essere più o meno inadatta al servizio, dato che ormai da anni viene applicato ovunque ed in qualsiasi circostanza: dal quartiere Scampia di Napoli ai paesi in alta montagna del Trentino, dalle metropoli come Milano ai territori rurali, dai centri storici alle periferie, dai grandi condomini alle zone isolate.
Di recente, la Corte dei Conti ha perfino condannato alcuni amministratori pubblici che si erano rifiutati di utilizzare il porta-a-porta, riconoscendo alla comunità un risarcimento per danno erariale e ambientale.
Sicuramente il cambiamento comporta all'inizio dei problemi e sta all'azienda ed al Comune risolverli velocemente in modo efficiente. Altrettanto certo è un minimo di sforzo richiesto ai cittadini, come venne chiesto anni fa con l'introduzione dell'obbligo di raccolta delle deiezioni canine e in altri casi, uno sforzo che devono fare nel loro esclusivo interesse. Noi vigileremo perché a Livorno, come è successo nelle altre città servite con il porta-a-porta, i cittadini vengano premiati da un calo della tariffa e soprattutto dalla diminuzione della quantità di veleni liberati nell'aria dall'inceneritore, che dovrà essere smantellato al più presto.