CORTE DEI CONTI DELLA TOSCANA
AL
PROCURATORE REGIONALE
ESPOSTO
FATTO
1. Con il presente atto si
portano all'attenzione di Codesta
Procura condotte omissive
poste in essere:
- dalla società
pubblica "A.AM.P.S. SPA", affidataria del
servizio pubblico di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani ed assimilati del Comune di Livorno;
- dal Comune
di Livorno, socio al 100% della società AAMPS;
- dalla Regione Toscana.
Tali condotte fanno
ipotizzare la sussistenza di un danno erariale
di rilevante entità, per causa del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di Raccolta Differenziata (RD) alle percentuali fissate dall'art. 205/1 d.lgs. 152/2006
(Testo unico ambientale - TUA) e dall'art. l
comma 1108 della L. 296/2006.
2. In relazione a tale circostanza
si prospettano, come danno emergente, maggiori oneri di smaltimento e, come
lucro cessante, minori corrispettivi dai consorzi di filiera previsti dagli artt.
217 e ss. del TUA, per il minore quantitativo di materiali ad essi conferiti.
3. L'attenzione si concentra, per
il momento, sull’area del Comune di Livorno, in ragione della maggiore percentuale
di rifiuti indifferenziati raccolti rispetto ad altre aree, riservando ad un
secondo momento un ulteriore analogo contributo informativo per il restante
territorio di ATO Toscana Costa (L.R. 25/1998 e s.m.i.) dove il fenomeno trova
analoghi riscontri, accanto ad eccellenze territoriali nelle quali gli obiettivi
di legge sono stati raggiunti e, in molti casi, ampiamente superati.
*
4. In sintesi si ricorda, di
seguito, il quadro normativo che qualifica i fatti riferiti:
A) con il d.lgs. 05.02.1997 n. 22,
fino alla entrata in vigore del d.lgs. 03.04.2006 n. 152, si è disposto in ogni
ATO (Ambito Territoriale Ottimale, art. 24) il raggiungimento della raccolta
differenziata (RD), a far data dalla entrata in vigore del decreto, alle
percentuali minime del:
·
15 % entro due anni
·
25 % entro quattro anni
·
35% entro sei anni
B) con il d.lgs. 3 aprile 2006, n.
152 (TUA) all'articolo 205, comma 1), si è disposto che in ogni ATO venga
raggiunta una percentuale di RD di:
a) almeno il trentacinque per
cento entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il quarantacinque per
cento entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il sessantacinque per
cento entro il 31 dicembre 2012;
C) con la legge 27.12.2006, n. 296
(Legge Finanziaria 2007), art. l, comma
1108 (completando gli obiettivi con scadenza annuale) è stata fissata una percentuale
minima di RD di:
a) almeno il quaranta per cento
entro il 31 dicembre 2007;
b) almeno il cinquanta per cento
entro il 31 dicembre 2009;
c) almeno il sessanta per cento
entro il 31 dicembre 2011.
*
5. Il conferimento dei rifiuti in
discarica è gravato da tributi compensativi e addizionali di natura
sanzionatoria oltre che da costi di tariffa particolarmente rilevanti:
A) costi di smaltimento e pretrattamento dei rifiuti da introdurre in discarica ex art. 7 del D.lgs. 13
gennaio 2003, n. 36
B) tributo speciale ex art.3, comma 24 della legge n.
549/1995 (modulato in base alla quota percentuale di superamento del livello
di raccolta differenziata (v. art.
205 comma 3/bis d.lgs. 152/2006), recepito dall'art. 30-bis della
LR 25/98: "Disposizioni per la determinazione dell'ammontare del
tributo speciale dovuto per il deposito in discarica dei rifiuti urbani ed
assimilati agli urbani” (modificato in ultimo con L.R. 45/2016);
C) addizionale al tributo speciale
prevista dall'art. 205, comma 3, del D. Lgs. N. 152/2006, il
quale al comma 3 stabilisce che: “nel
caso in cui, a livello di ambito territoriale ottimale se costituito, ovvero in
ogni comune, non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente
articolo, è applicata un'addizionale del 20
per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico
dei comuni che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma l sulla
base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli comuni”.
*
L'ipotesi di danno erariale
6. Sul sito della Agenzia Regionale Recupero Risorse (www.arrr.it),
si sono esaminate, per gli anni 2008-2014 (non sono stati ancora pubblicati i dati
per gli anni 2015 e 2016), le certificazioni delle raccolte differenziate nel
Comune di Livorno, in funzione del pagamento del tributo in discarica ai sensi
dell'art. 30-bis L.R. 25/1998 e della maggiorazione del 20% di cui all'art. 205/3 d.lgs. 152/2006:
7. Per ogni anno, nelle tabelle certificate e allegate
ai decreti riportati su www.arrr.it sono riportati i seguenti dati:
·
N° abitanti
effettivi del Comune,
·
RU totale pro capite
anno,
·
Totale % RD,
·
Tributo speciale
per messa a discarica,
·
Addizionale 20%
tributo speciale (evidenziando presenza o assenza di tale addizionale).
Di seguito si riporta il totale RD % raccolto da AAMPS:
(in rosso i valori RD inferiori all’obiettivo %
minimo)
8. La quantità
di Rifiuti Urbani totale annua è dedotta
come:
(n° Abitanti effettivi) x (Produzione pro capite
[kg/ab/anno])/1000 = RU totale annuo [t]
Si sono quindi ricavati i quantitativi in SURPLUS di
rifiuti indifferenziati, durante la gestione AAMPS 2008-2014, per il mancato
raggiungimento degli obiettivi minimi annui di RD%.
Anno 2008:
SURPLUS RU [t]= RU totale annuo [t] x (45-RD%)/100
Anni 2009-2010:
SURPLUS RU [t]= RU totale annuo [t] x (50-RD%)/100
Anno 2011:
SURPLUS RU [t]= RU totale annuo [t] x(60-RD%)/100
Anni 2012-2013-2014
SURPLUS RU [t]= RU totale annuo [t] x (65-RD%)/100
Si riportano tali quantitativi nella tabella
sottostante, espressi in tonnellate [t]:
9. In un articolo di stampa pubblicato il 5 aprile
2013 sul quotidiano “La Nazione” (si allega copia) l’assessore all’ambiente del
Comune di Livorno ha dichiarato che Livorno smaltisce in discarica “il 15% dei
rifiuti” prodotti (si suppone che l’assessore intendesse il totale dei rifiuti
urbani e assimilati raccolti annualmente da AAMPS).
Nello stesso articolo il dirigente comunale
dell’ufficio ambiente ha dichiarato che lo smaltimento in discarica costa “100
euro a tonnellata”.
In base a queste informazioni è possibile ipotizzare per
gli anni 2008-2014 un danno emergente così quantificabile:
A - riguardo ai costi smaltimento e
pretrattamento dei rifiuti da introdurre in discarica art. 7 del d.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 si stima un maggior esborso per i costi di
pretrattamento e smaltimento per complessivi euro 1.377.963,13;
B - per il tributo speciale ex art. 3. comma 24
della legge n. 549/1995 (recepito
dall'art. 30-bis della L.R. 25/98 e smi): un aggravio di tributo a carico dell’utenza
per complessivi euro 266.052,22;
C - per addizionale del 20% al tributo speciale prevista dall'art. 205, comma 3, del d. lgs. n.
152/2006: un aggravio di tributo a carico dell'utenza per complessivi euro 213.223,53.
I calcoli effettuati sono indicativi di una sensibile
diminuzione patrimoniale a carico della finanza pubblica da considerarsi come
danno emergente.
*
Lucro cessante
10. Ad esso si ritiene possa andare ad aggiungersi anche un danno erariale da lucro cessante in
relazione al mancato introito di corrispettivi economici dai consorzi di
filiera per il conferimento di materiale da raccolta differenziata da inserire
nel circuito produttivo (artt. 217 e ss. d.lgs. 152/2006).
A titolo indicativo si segnalano i corrispettivi
convenuti per il conferimento dei materiali da RD
nell'Accordo Quadro stipulato tra il Consorzio CONAI e
l’ANCI per gli anni 2009/2013:
per l'acciaio fino a 82,24
Euro l Tonnellata ( pag. 25)
ANCI - CNA
per l'alluminio fino a 420,33
Euro l Tonnellata ( pag. 38)
ANCI - CIAL
per i prodotti cellulosici da 5 euro l tonnellata ( pag. 58) - ANCI -
COMIECO
per il legno fino a 13,71 euro l tonnellata ( pag. 89) - ANCI- RILEGNO
per la plastica fino a 276 euro /tonnellata ( pag. 103) - ANCI- COREPLA
per il vetro fino a 37
euro/ tonnellata ( pag.137) - ANCI COREVE
(http://www.osservatorioentilocaliraccoltadifferenziata.it/download!Accordo%20Quadro%20ANCI%20CONAI%202009_2013.pdf).
L'accordo è stato rinnovato per il 2014-2019: (http://www.conai.org/enti-locali/accordo-quadro-anci-conai).
11. In base a quanto riportato da AAMPS all’interno
delle linee guida del Piano di Concordato (si allega copia) attualmente in fase
di omologa, è possibile stimare prudenzialmente la media dei ricavi da raccolta
differenziata in € 85,00 per tonnellata, assumendo come valore annuo dei
ricavi stimati € 1.407.366 (pag. 33 linee guida concordato, riga “servizi”,
colonna “2016B”) e come RD annua stimata per le maggiori frazioni remunerate
dai consorzi di filiera (“materiali cellulosici” e “imballaggi”) 16.559 tonnellate (pag. 48 linee guida
concordato, colonna “stima raccolta Livorno 2016”, moltiplicando le frazioni
interessate pro-capite per il numero di abitanti).
Tale stima sulla media dei ricavi sembra confermata
dal rapporto del CNEL sulla competitività del settore dei rifiuti urbani in
Italia (http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=10422), che in base ai dati CONAI 2005 stima un
corrispettivo di 178.100.000 milioni di euro a livello nazionale su tutte le
frazioni di imballaggi recuperabili, su un totale di 2.233.900 tonnellate
raccolte, per una media nazionale 2005 quindi di 79,73 euro a tonnellata (pag.
41 del citato rapporto CNEL).
Assumendo dunque un valore di 85,00 euro a tonnellata,
da moltiplicarsi per il 54,3% del
SURPLUS di raccolta indifferenziata annua (in base alle percentuali indicate
dal servizio Catasto Rifiuti Urbani dell’ISPRA per il Comune di Livorno - http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=findComune, le frazioni interessate costituirebbero infatti il 54,3%
del totale di raccolta differenziata), il
possibile aggravio in Euro provocato per lucro cessante nelle annualità
2008-2014 ammonta ad euro 4.239.992,56.
*
Ulteriore ipotesi di danno emergente
12. In considerazione del fatto che, come dichiarato
dal Comune di Livorno, il 15% dei RU prodotti viene smaltito in discarica, è
possibile ipotizzare che il SURPLUS di raccolta indifferenziata raccolta in conseguenza
del mancato raggiungimento degli obiettivi di RD fissati dal legislatore venga
annualmente avviata ad incenerimento per circa l’85% del totale.
In mancanza di dati AAMPS sui costi di smaltimento
presso il proprio impianto di incenerimento, è possibile ricavare da un
benchmark nazionale effettuato dall’Ente di bacino Padova 2 (Consorzio per lo
smaltimento degli RSU) il costo al netto dei ricavi dello smaltimento presso un
impianto di incenerimento costruito negli anni ’70-’80, pari a euro 92,26 per
tonnellata (pag. 18 http://www.slideshare.net/andreaatzori568/tariffe-degli-impianti-di-trattamento-e-smaltimento-ru-benchmark-nazionale-e-regione-veneto, sottraendo al totale dei costi pari ad euro 145,98
il totale dei ricavi pari ad euro 53,72 per tonnellata), che salgono ad euro
102,69 per tonnellata (+10,43 euro/t) a partire dall’anno 2011 per effetto
della scadenza delle sovvenzioni da CIP6 (scadenza confermata da AAMPS a pag. 5
delle linee guida del Piano di Concordato) .
In base a queste informazioni è possibile ipotizzare per
gli anni 2008-2014 un ulteriore danno emergente pari ad euro 7.845.085,57.
*
13. In attesa di dati certificati per quanto riguarda
le annualità 2015-2016, è possibile stimare la possibile entità del danno
erariale per l’ultimo biennio assumendo quanto dichiarato da AAMPS all’interno
della linee-guida del Piano di Concordato: a pag. 10 si presume una percentuale
di RD “intorno al 46%”, mentre a pag. 47 viene indicata una produzione stabile
annua di RU pari a 83.900 tonnellate.
Si riporta nella tabella sottostante il possibile
aggravio totale in Euro provocato per
danno emergente e lucro cessante nelle annualità 2008-2016:
*
14. Appare inoltre significativo soffermarsi
sull’indicazione che la stessa AAMPS fornisce nelle linee guida del Piano di
Concordato (pag. 5) in merito alle “principali cause” della “grave crisi
finanziaria e di liquidità” che ha colpito l’azienda: accanto ad una lenta
circolazione del credito TIA e ad altri fattori minori viene indicata la
perdita di flussi di cassa “per oltre 3 milioni di euro l’anno” in conseguenza
della “cessazione, per sopravvenuta scadenza, nel 2011 di contributi collegati
ad una convenzione stipulata in passato (CIP6 del 1993), sulla vendita di
energia elettrica prodotta da termovalorizzazione” (incenerimento).
Dunque neanche la perdita, ampiamente prevedibile, di
un flusso di cassa per oltre 15 milioni di euro nel periodo 2012-2015 (su un
passivo concordatario totale indicato in circa 33 milioni di euro al netto
dello stralcio – pag. 37 linee guida), riguardante lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati
tramite incenerimento, ha determinato strategie aziendali rivolte al rapido
raggiungimento degli obiettivi obbligatori di RD indicati dal legislatore.
*
Sulla
responsabilità
15. In primo luogo appare impegnata la
responsabilità degli amministratori (succedutisi nel tempo) di AAMPS SPA,
come soggetto affidatario del servizio di raccolta dei rifiuti. Quale che sia il contenuto del contratto
di servizio, gli obiettivi di legge si imponevano (e si impongono) per forza
propria nei confronti della società e dei suoi amministratori talché la
responsabilità per il mancato raggiungimento degli obbiettivi di RD deve
presumersi a prescindere dai contenuti del contratto.
In secondo luogo appare impegnata la responsabilità
dei sindaci e degli assessori
delegati del Comune di Livorno, socio unico di AAMPS
SPA, sia in quanto partecipi della società (ed in
condizione dunque di condizionare l'operato
dei suoi amministratori per il rispetto degli obiettivi
di legge), sia per
la presumibile inattività, nell'ambito del
rapporto di servizio, per rendere esigibili gli obiettivi annuali di RD previsti dalla legge.
In terzo luogo appare impegnata la
responsabilità del Presidente della Regione e dell'assessore delegato a tenore
dell'art. 1 comma 1108 della L. 296/2006 il quale stabilisce che:
"Al fine di realizzare rilevanti risparmi di
spesa ed una più efficace utilizzazione delle risorse finanziarie destinate
alla gestione dei rifiuti solidi urbani, la regione, previa diffida, provvede
tramite un commissario ad acta a garantire il governo della gestione dei
rifiuti a livello di ambito territoriale ottimale con riferimento a quegli
ambiti territoriali ottimali all'interno dei quali non sia assicurata una
raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali
minime: a) almeno il quaranta per cento entro il 31 dicembre 2007; b) almeno il
cinquanta per cento entro il 31 dicembre 2009; c) almeno il sessanta per cento
entro il 31 dicembre 2011." Obiettivi a cui si aggiungono, in continuità
logica, quelli di cui all’art. 205 d.lgs. 152/2006.
In proposito non si ha
notizia di atti o provvedimenti emanati dalla Regione nei termini e con le
modalità richieste dalla legge.
Per i precedenti si segnala
la sentenza n. 83 del 27 maggio 2013 della Corte dei Conti Sezione
Giurisdizionale Liguria, che risulta recentemente confermata in sede di
appello.
*
Per questi motivi
Si chiede a Codesta Procura
di valutare se i fatti sopra esposti configurino l’ipotesi di danno erariale
per le conseguenti iniziative previste per legge nei confronti degli
eventuali responsabili.
Si allegano un documento
formato excel contenente i calcoli presentati nelle tabelle, il citato articolo
di stampa del 5 aprile 2013 e le linee guida del Piano di Concordato AAMPS, rinviando
ai link indicati per la restante documentazione citata in narrativa.
RispondiElimina(alleviamento della povertà) Salve signore/signora Ti è stato rifiutato in banca perché il tuo credito non soddisfa i loro
standard? Sogni di possedere la tua casa, ma ti è stato negato un mutuo a causa di tassi di interesse elevati o credito
insufficiente? La tua attività è in crisi? Hai bisogno di soldi per rilanciare la tua attività? lavoro o altro, potrai avere una
seconda possibilità di credito tra privati, hai saputo della grande campagna di prestiti offerta dal sig. Remis Canales de
Trans-CIC-Banks? Te ne parlo perché offre prestiti di fino a $ 150.000 a un tasso molto basso del 2,59%, e mi ha persino
lasciato 4 mesi prima che iniziassi a non rimborsarlo. Prendilo subito in contatto con il signor Remis Canales se hai un buon
progetto che necessita di finanziamento.dgcanales22@gmail.com +14503005817